L’esercizio di trazioni alla sbarra è sicuramente da considerare una ottima prova di efficienza fisica generale oltre a non presentare, per soggetti considerati sani, elementi di rischio traumatici.
Viene messo in evidenza il rapporto peso-forza del soggetto che lo esegue il che significa che vengono facilitati nell’esecuzione soprattutto coloro che possiedono arti inferiori”leggeri”.
I muscoli che intervengono in questa azione dipendono sempre dal passo dell’impugnatura (stretta o larga), dal tipo di presa (palmare o dorsale) dalla direzione del movimento (avanti o indietro il capo).
Vista la sua conformazione anatomica, con un’impugnatura stretta il gran dorsale e segue un lavoro più completo: in pratica, si viene a verificare il massimo allungamento all’inizio del movimento raggiungendo il massimo accorciamento al termine dell’escussione quando si verifica la massima abduzione dei gomiti ai fianchi.
Con questo genere di presa di un maggior impegno dei flessori dell’avambraccio sul braccio, ma la cosa non deve fare giungere alla conclusione che grazie a questi muscoli si possono affrontare le trazioni con più facilità.
A tal proposito Umili (1991) afferma:
… Il maggior carico vinto con un passo stretto piuttosto che largo, dipende dalla minor distanza resistenza-fulcro nella leva rappresentata dall’abbraccio, il cui il fulcro è rappresentato dall’articolazione scapolo-omerale, la potenza dal punto di inserzione del gran dorsale sul numero, la resistenza e applicata sull’impugnatura.
Anche il tipo d’impresa gioca un ruolo importante: con quella palmare (palme rivolte in dentro) si riesce sicuramente ad affrontare carichi maggiori, dato che in questa posizione il bicipite branchiale trova la maggior condizione per contribuire in modo sostanziale al movimento.
Infine la direzione del movimento, che ci fa giungere in avanti o indietro rispetto alla sbarra: se proiettati dietro la nuca prevarrà il lavoro degli adduttori delle braccia, primo fra tutti il gran dorsale con particolare interessamento dei suoi fasci laterali ed inferiori.
Se invece la barra si troverà in avanti rispetto al capo sulla parte alta del petto, potrebbe verificarsi un sollevamento del torace che devierebbe l’azione perpendicolare: a questo punto, oltre al gran dorsale con i suoi fasci interni e superiori, verrebbero sollecitati muscoli come il deltoide posteriore, il romboide, il sottospinato, tutti considerati il retropulsori rendere spalle.
In ogni caso, tutte le possibilità hanno la loro funzione ed utilità per cui non vi è un’esecuzione fondamentale.
Le considerazioni fatte finora sulle trazioni alla sbarra valgono identicamente per esercizi eseguiti alla easy power station e alla lat machine, due macchinari che potranno essere utilizzati come propedeutici alle trazioni.
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