Il mio consiglio è quello di fare dei test di valutazione per la mobilità articolare prima di iniziare qualsiasi attività fisica.
Iniziamo a valutare la mobilità scapolo-omerale tramite dei metodi di valutazione con i quali verranno realizzati tutti i movimenti dell’articolazione gleno-omerale su più piani.
Molto spesso i test vengono eseguiti da sdraiati, avvalendosi di un goniometro e di un bravo operatore, come un Personal Trainer certificato, che sappia individuare i compensi.
Il test più semplice da effettuare è lo “Shoulder Mobility” dell’FMS (Functional Movement Screen) che da un punteggio oggettivo al grado di mobilità della spalla. In questo modo, siamo in grado di valutare contemporaneamente sui tre piani, la mobilità di entrambe le spalle.
In particolare il braccio superiore esegue un movimento combinato di flessione, extrarotazione e abduzione; mentre quello inferiore un movimento combinato di estensione, intrarotazione e adduzione. Eseguendo il movimento contemporaneamente con entrambi gli arti, viene valutata anche la mobilità della colonna toracica, della gabbia toracica e dell’”articolazione” scapolo-toracica. Fatevi aiutare da un amico che misurerà la distanza tra i due pugni.
Una volta misurata la lunghezza della nostra mano, partendo dalla posizione eretta, chiudete i pugni intorno al pollice e portateli dietro la schiena, uno sopra ed uno sotto, come per unirli. Si misura la distanza tra le parti più vicine delle mani. Se la distanza tra i due pugni è minore della lunghezza della mano si attribuisce un punteggio pari a 3 (grado di mobilità ottimo), se la distanza corrisponde ad una lunghezza e mezzo della mano, il punteggio è pari a 2 (grado di mobilità buono); se invece la distanza tra i due pugni è maggiore di due lunghezze della mano, il punteggio sarà 1 (grado di mobilià insufficiente).