Le malattie da stile di vita sono un insieme composito di patologie e condizioni molto disomogenee, che non hanno una unica causa eziologica, ma che hanno in comune appunto l’evoluzione cronico (sintomi costanti nel tempo e nessuna cura risolutiva) – degenerativa (progressivo e in genere inarrestabile peggioramento), caratterizzate da:
- eziologia multifattoriale;
- riconoscimento di fattori di rischio complessi derivanti da interazioni geni-ambiente ;
- gravità delle lesioni acquisite che una volta insorte assumono caratteri di irreversibilità •
- lunga latenza patogenetica •
- con l’aumentare dell’età progressivo aumento nella diffusione di quasi tutte le malattie con una accelerazione a partire dai 45 anni di età;
- eccezione le malattie allergiche che sono maggiormente diffuse tra la popolazione più giovane. Principali responsabili della mortalità e della invalidità prevalente (importanza sociale per gravità, diffusione e costi).Considerando che negli ultimi anni le principali cause di morte sono dovute a malattie da stile di vita, è evidente come sia importante migliorare la condizione di vita della persona, limitando i fattori di rischio di queste malattie come fumo, alcool, inquinamento, inattività fisica e specialmente ridurre i fattori ossidanti endogeni contrastandoli con i fattori antiossidanti.
E’ naturalmente importante la fase di screening, e quindi individuare la persona malata in tempo, vista anche l’impossibilità di guarirla in fasi più avanzate della malattia.
Le malattie da stile di vita, legate al processo di invecchiamento, si confermano principali cause di morte (Relazione sullo stato sanitario del Paese 2009 – 2011).
Prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari, sia nei maschi (ma solo dal 2008) che nelle femmine, poi i tumori.
Salvare 36 milioni di vite nei prossimi dieci anni: l’Oms, con un rapporto sulla prevenzione delle malattie croniche, punta a combattere l’epidemia di malattie croniche nel mondo. Un documento dettagliato, che illustra come cancro, diabete e malattie cardiovascolari uccidano milioni di persone ogni anno, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, incidendo negativamente anche sulle economie e le capacità di sviluppo. Un’azione coordinata ed efficace nel campo della prevenzione potrebbe portare grandi miglioramenti, anche in tempi piuttosto ristretti.
Nella Regione europea dell’Oms, le malattie croniche provocano almeno l’86% dei morti e il 77% del carico di malattia.
L’Oms ha quindi messo a punto“Gaining health”, strategia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche. Di questa strategia esiste anche la traduzione in italiano, “Guadagnare salute”, a cura del ministero della Salute.
Per le patologie croniche serve un modello di assistenza, che sposti le risorse sul territorio, per evitare non solo che le persone si ammalino, ma anche che chi è già malato vada incontro a ricadute, aggravamenti e disabilità. Le istituzioni devono quindi impegnarsi, attraverso politiche e strategie mirate: l’obiettivo è ridurre l’impatto delle malattie croniche, portando qualità e aspettative di vita a livelli accettabili in Italia e in tutti gli altri Paesi europei. Sulla base di una strategia comune europea, una serie di progetti e iniziative di prevenzione e comunicazione intendono promuovere l’adozione di stili di vita sani, capaci di contrastare il peso delle malattie croniche e far guadagnare così anni di vita in salute ai cittadini.
La definizione “malattie legate a stili di vita” include malattie mentali e fisiche causate principalmente da scorretti stili di vita.Le più frequenti patologie che sono state riscontrate sono: l’ictus, il diabete e le malattie respiratorie, cancro, le malattie cardiovascolari, spesso causate dal fumo, dall’alcol e da un’alimentazione non sana.