L’ambito delle capacità motorie ha visto il lavoro importante e approfondito di molti studiosi della teoria e metodologia dell’allenamento.
Il primo argomento sul quale è necessario soffermarsi è il rapporto tra capacità e quello di abilità.
Spesso, questi due termini sono utilizzati o come sinonimi, o attribuendo all’uno il significato dell’altro. Si viene a creare, in tal modo, confusione e mancanza di chiarezza sia nelle discussioni tra pari, sia nella comunicazione con gli allievi e/o atleti. Per tali motivi, la ricerca etimologica aiuta a sgombrare dubbi e false convinzioni, armonizzando la relazione comunicativa all’interno e all’esterno del contesto in cui si opera.
Nella Treccani, ricerchiamo la definizione generale di capacità e quella specifica di capacità motoria.
La prima viene rappresentata come
“Idoneità, attitudine della persona a svolgere una funzione o riuscire nella realizzazione di un compito”
Troviamo in questa definizione il riferimento a due termini molto precisi che già cominciano a connotare il concetto chiave che il termine identifica; parliamo di idoneità e attitudine.
Entrambi i termini chiariscono che la capacità è un prerequisito, qualcosa che appartiene alla persona, ma dalla quale è necessario partire per poter sviluppare una funzione o concretizzare un processo operativo.
La ricerca del significato di capacità motoria ci conduce ad una definizione che la esplicita come la:
“Possibilità dell’individuo di rispondere alle sollecitazioni motorie”.
Anche in questo caso, il ricorso al concetto di possibilità, rende evidente che la capacità è un’entità in divenire, ma che attiene alla persona per rendere attuabile una risposta ad un compito di movimento in seguito ad una specifica stimolazione.
E’ chiaro, a questo punto, che la capacità è qualcosa di unico, in quanto appartenente alla persona, ed irripetibile, in quanto al mondo non esistono due persone uguali. La capacità può, pertanto, essere rappresentata come un contenitore, di dimensione, forma e colore del tutto diversa da quello di qualsiasi altro individuo, rappresentando il suo potenziale espressivo in rapporto all’ambito specifico di riferimento, nel nostro caso il movimento.
Ora, diventa oltremodo importante operare in maniera analoga per ricercare il significato del termine abilità per poter, poi, costruire un confronto che abbia caratteristiche scevre da ogni ambiguità.
La Treccani definisce abilità come una
“Acquisizione volontaria dell’individuo a svolgere una particolare forma di attività”.
Emerge immediato e potente il riferimento alla soggettività dell’individuo in apprendimento e alla sua determinata scelta operativa. L’acquisizione è, pertanto, soggetta alla volontà della persona a realizzare quel determinato compito. L’abilità, quindi, identifica il risultato finale di un processo di apprendimento.
L’abilità motoria, ancora secondo la Treccani, rappresenta una :
“Acquisizione volontaria dell’individuo che gli consente la riproduzione di un movimento”.
Per abilità motorie, pertanto, si intendono le azioni che sono state apprese attraverso la ripetizione del movimento che la rappresenta in modo specifico. In forma più diretta, le abilità motorie contraddistinguono ciò che l’individuo sa fare in ambito motorio, mentre il livello dell’abilità rappresenta il grado di complessità realizzativa del compito di movimento richiesto.
Divenire abili nell’eseguire una determinata azione motoria, significa garantire stabilmente le caratteristiche del processo esecutivo e la messa in gioco del proprio bagaglio motorio ogni volta che una stimolazione richiede una risposta di quel tipo.
Si può diventare abili, però, solo in rapporto a ciò che l’individuo possiede come possibilità di espressione. Nel nostro caso, espressione di movimento.
E, a questo punto, viene facile pensare a quante persone non mostrano alcuna predisposizione per il movimento pur se opportunamente sollecitate e come, invece, riescono ad esprimersi con dovizia e precisione in tutta una serie di attività di altra e diversa natura.
Volendo riutilizzare l’esempio che abbiamo presentato per descrivere le capacità, le abilità non sarebbero altro che le acquisizione contenute all’interno del contenitore che rappresenta il potenziale individuale.
Il numero di abilità motorie possedute, pertanto, può essere rappresentato con il livello di riempimento di questo spazio di possibilità dellaPotremmo, in definitiva, connettere la capacità ad una connotazione genetica che trova spazio, occasione ed opportunità di essere estrinsecata in rapporto alle stimolazioni offerte dal contesto sociale, ambientale e culturale in cui la persona vive, che si tramutano in abilità specifiche e che vanno a rappresentare il livello di riempimento del contenitore.
Il riferimento scientifico immediato che emerge è quello della teoria delle intelligenze multiple che spiega come ogni uomo possiede una serie di potenzialità che, se opportunamente sollecitate, nei tempi e nei modi, possono esprimere livelli impensabili di abilità specifiche.
Queste rappresentazioni, descrivono persone con elevate abilità in alcuni campi che convivono con bassissimi gradi espressivi in altri (eccellenze in musica insieme a difficoltà motorie, ad esempio).