La successione dei carichi nell’allenamento deve corrispondere alle diverse modalità di adattamento che ogni tipologia di carico prevede o determina. Inoltre, è necessario far riferimento alle peculiarità dello stimolo che utilizziamo. Infatti, tutte le capacità motorie, hanno connessioni differenti e diversificate con organi e funzioni dell’uomo. Pertanto, la corrispondenza tra i parametri considerati può determinare effetti completamente opposti se un determinato stimolo viene utilizzato in una parte dell’allenamento piuttosto che in un’altra.
Rappresentando la condizione di una seduta ideale di allenamento in cui realizzare la stimolazione di tutte le tipologie di carico identificabili in rapporto alla diversa sollecitazione dei meccanismi energetici, avremmo una successione di questo tipo:
1. Stimolazioni coordinative;
2. Esercitazioni di Velocità;
3. Esercitazioni di Forza veloce;
4. Lavori di Resistenza specifica;
5. Lavori di Resistenza alla forza;
6. Lavori di Resistenza aerobica.
Una seduta di allenamento con tutti questi obiettivi è puramente ipotetica. Nella successione indicata relativa agli stimoli di allenamento utilizzabili ci sono le ragioni metodologiche e fisiologiche connesse alla specificità del meccanismo energetico prevalentemente richiamato da quella capacità motoria.
Le stimolazioni coordinative, poiché vanno ad impegnare in modo importante il sistema sensopercettivo, l’attenzione e i processi cognitivi, possono essere richieste solo se la persona non è già affaticata sia sul piano fisico che mentale.
Pertanto, occupano uno spazio di priorità all’interno della seduta di allenamento, a meno che non si scelga intenzionalmente di sollecitarle sotto sforzo per richiedere un adattamento con connotazioni coerenti o per esigenze specifiche della disciplina sportiva praticata.
Le esercitazioni di velocità e di forza veloce richiamano entrambe un’attivazione importante del meccanismo energetico anaerobico alattacido. Per questo motivo, per ottenere risposte adeguate ad obiettivi di sviluppo, devono essere sollecitate in condizioni di freschezza fisica e mentale. E’ sicuramente necessario alternare agli stimoli specifici le pause proporzionali per un ripristino delle condizioni di equilibrio metabolico. Lo spostamento di questo tipo di sollecitazioni in fasi della seduta diverse da quella iniziale, può essere dettato esclusivamente dalla ricerca di una prestazione sempre più al limite della condizione alattacida.
Le esercitazioni a carattere lattacido, possono essere sollecitate solo in una fase della seduta in cui:
- non preoccupa l’eventuale esecuzione successiva di altre tipologie di stimoli;
- non sono previste altre attività successive, se non quelle funzionali al ripristino di una condizione di equilibrio;
- le eventuali stimolazioni successive prevedono la loro applicazione in una condizione di affaticamento.
Le esercitazioni a carattere aerobico sono sollecitate, in genere, in sedute dedicate. Nel caso di sedute con obiettivi condizionali plurimi, è utile far precedere la sollecitazione dei meccanismi alattacidi a quelle di tipo aerobico, sia per le funzioni intrinseche di recupero che esse presentano (ma è fondamentale dosare attentamente i livelli di carico di entrambe le tipologie di attività), sia perché far precedere il lavoro aerobico a quello lattacido potrebbe indurre un condizionamento funzionale, connesso alla specificità delle fibre muscolari richiamate nel primo e nel secondo tipo di stimoli. In ogni caso, è comunque possibile un diverso posizionamento, solo se un controllo molto accurato delle attività, consente di sollecitare particolari condizioni di lavoro richiamate dal modello prestazionale di gara della disciplina sportiva praticata.