La misurazione in gradi dell’angolo all’articolazione del ginocchio è assolutamente significativa per valutare il carico che può gravare su tutto il complesso.
In particolare deve essere valutata la distanza frapposta tra la linea di gravità e l’asse del ginocchio.
E’semplice intuire che quanto maggiore risulterà questa distanza tanto maggiore sarà il carico finale sull’articolazione.
A favore di questa conclusione esiste un’altra immagine che ci fa capire nel dettaglio che la forza esercitata dal quadricipite sulla rotula, cioè la componente diretta verso il centro di rotazione dell’articolazione, aumenta al diminuire dell’angolo del ginocchio.
Composizione delle forze al livello del ginocchio M1 è il vettore della forza del tendine quadricipitale; M2 è il vettore della forza del tendine rotuleo. Se l’angolo tra la direzione dei due vettori diminuisce (si riduce l’angolo interno al ginocchio), la risultante forza di compressione femoro-rotulea aumenta.
Di conseguenza, le forze che premeranno la rotula verso il femore, possono raggiungere valori così elevati da comportare rischi di lacerazioni cartilaginee e traumatismi vari a carico di tutta la capsula articolare.
In conclusione, durante le esercitazioni di squat, se da un latobisognerà prestare grande attenzione all’inclinazione del tronco in avanti, dall’altro, non dovremmo creare i presupposti per delle eccessive chiusure dell’angolo al ginocchio: si tratta di una equa distribuzione, di un “dolce” equilibrio di azioni che dovrà accompagnarci nella filosofia di ogni esecuzione, soprattutto quelle poliarticolari.
In conclusione durante l’esecuzione dello squat dobbiamo piegare le gambe fino ad un angolo di circa 90° come se ci si dovesse sedere su uno sgabello; il termine della discesa corrisponde appunto al momento in cui le cosce sono in una posizione parallela al suolo.