Troppo spesso vedo persone iniziare ad allenarsi senza aver fatto un adeguato riscaldamento, ignorando a quali tipi di rischi vadano incontro.
Perciò voglio sottolineare che questo tipo di lavoro introduttivo è finalizzato a preparare efficacemente l’organismo dell’atleta alla successiva attività.
Una seduta di riscaldamento affrontata con superficialità è poco efficace poiché condiziona in modo negativo le fasi successive dell’allenamento. Infatti l’atleta pensa di poter sopportare un carico di lavoro ma il suo organismo non è pronto come non lo è il suo stato mentale condizionato, per esempio, da ciò che stava facendo prima di entrare in palestra.
L’allenamento, invece, interrompe la vita sociale per un certo arco di tempo e l’atleta proprio attraverso il riscaldamento entra in palestra si immerge in una nuova dimensione mettendo da parte la vita di relazione.
La sua importanza risiede nel fatto che deve rispondere a tre necessità:
• Funzionale, • Motoria, • Emotiva.
Con la necessità funzionale, si vanno ad accelerare alcune funzioni come quella respiratoria e circolatoria attraverso le quali vengono trasportati gli elementi nutritivi e l’ossigeno per produrre ATP, quella metabolica con la quale gli organi si preparano a gestire le situazioni intense derivanti dal carico di lavoro e, infine, quella tissutale in riferimento alla cartilagine ed ai tendini. Praticamente il corpo può affrontare un carico coordinativo dei diversi sistemi e meccanismi da impegnare nell’attività prevista.
Con la necessità motoria prepariamo la muscolatura scheletrica dando fluidità e aumentando la temperatura muscolare per facilitare le contrazioni; rinforziamo il sistema neuromuscolare a vantaggio degli impulsi nervosi; miglioriamo l’elaborazione cognitiva, cioè l’attenzione dell’atleta nel gestire le successive tecniche di allenamento per un risultato più efficace anche delle sequenze motorie.
Infine con la necessità emotiva predisponiamo uno stato emotivo positivo perché essa interviene su un piano mentale, fattore determinante sulla prestazione.
Ciò detto si comprende chiaramente come “l’assenza di riscaldamento può essere molto pericolosa”.
Una buona routine di riscaldamento deve durare da 15 a 25 minuti, in dipendenza dello sport da praticare, della pausa e dell’ambiente.
Io ho sposato la teoria secondo la quale prima di passare ad eseguire una serie di esercizi, è preferibile e nello stesso tempo molto produttivo, inserire nel programma di riscaldamento esercizi di mobilità articolare e stretching, procedure scelte in modo appropriato e finalizzate all’efficacia del riscaldamento stesso.
Vai nella area download e scarica il mio programma di riscaldamento e stretching da inserire nei tuoi workout di allenamento.