La definizione più completa è ritenuta quella che lo caratterizza come una tra le più importanti funzioni organiche dell’ uomo.
La vita dell’ uomo si manifesta attraverso il movimento non solo quando ci spostiamo nello spazio (camminiamo, andiamo in bicicletta, corriamo ecc.), ma anche quando provvediamo ai nostri bisogni essenziali come il mangiare, il bere, l’ andare in bagno…”Se consideriamo le più semplici attività quotidiane che implicano nell’ individuo l’ assunzione di posizioni statiche (stazione seduta, stazione eretta) è possibile notare, allo stesso modo, del movimento a seguito di meccanismi interni all’ organismo.
“..Il benessere e la qualità della vita dell’ uomo dipendono da diversi fattori e la corretta gestione delle attività di movimento è uno di questi, in quanto il nostro corpo è fatto per muoversi. Un buon equilibrio tra attività mentale ed attività fisica è una condizione essenziale per il benessere individuale…”
Secondo i dati dell’ Istituto Nazionale di Statistica relativi al 2012, in Italia nella popolazione dai 3 anni in su il 21.9% degli intervistati dichiara di praticare attività sportiva in modo continuativo, il 9.2% in modo saltuario, il 29.2% rivela di svolgere qualche attività fisica e il 39.2% sostiene di non aver mai pratica attività sportiva.
Per evidenziare come le abitudini e gli stili di vita dei cittadini (sul territorio nazionale) siano cambiati, seppur lievemente negli ultimi anni, occorre fare riferimento ai dati dell’ ISTAT relativi al 2003 dai quali è possibile rilevare che il 41.2% della popolazione italiana dai 3 anni in su non praticavano attività sportiva e solo il 20.6% la praticavano in modo continuativo.
Tanti sono gli effetti di un’ attività motoria costante, ad intensità moderata e protratta nel tempo. Sulle ossa: l’esercizio fisico svolge una importante azione preventiva ritardandone l’invecchiamento, ed aiuta a combattere l’ osteoporosi rendendo il tessuto osseo più elastico e meno fragile; sulle articolazioni: mantiene in attività tutte quelle che ci servono per vivere – ginocchia, gomiti, caviglie, spalle ed anche – prevenendone e curandone l’ artrite; sul cuore: negli individui attivi diminuisce il rischio di infarto e tutto l’ apparato cardiocircolatorio funziona meglio.
Anche i nostri muscoli, grazie all’ esercizio, possono mantenere una buona tonicità, e quindi sorreggerci e farci svolgere una vita senza eccessiva fatica, dolori o altro…”.
Uno stile di vita attivo favorisce nell’ uomo benessere fisico e psicologico di conseguenza l’ individuo acquista una maggiore fiducia in se stesso ed accresce la propria autostima.
In un articolo inserito all’ interno della Rivista della Facoltà di Scienze Motorie dell’ Università degli studi di Palermo si ribadisce quanto:
..l’ attività fisica eseguita con costanza rappresenti un importantissimo fattore di prevenzione nei confronti delle patologie più spesso associate alla morte nei paesi industrializzati. (…) Persone con un livello moderato o alto di fitness cardiorespiratoria hanno un rischio di mortalità inferiore a chi ha abitudini sedentarie o un basso livello di Fitness Cardiorespiratoria (FCR)…”
“..Il movimento è dunque, per tutte le età, una grande funzione organica che consente all’ uomo di crescere, mantenere un buono stato di salute, interagire con l’ ambiente…”
L’ attività motoria dunque è da ritenere un ottimo alleato per l’ uomo. Secondo una recente ricerca condotta presso l’ Università di Bristol e pubblicata successivamente all’ interno della rivista American Journal of Epidemiology
coloro che praticano nel tempo libero una costante attività fisica appaiono meno inclini a soffrire di ansia e depressione.
La ricerca, con un follow up di dieci anni, è stata condotta su una coorte di uomini di mezza età provenienti da Caerphilly, South Wales, United Kingdom.
I partecipanti vennero sottoposti a diverse domande del Minnesota Leisure Time Physical Activity Questionnaire relative allo svolgimento, alla frequenza e all’ intensità con la quale avevano praticato attività fisica negli ultimi dodici mesi. I ricercatori dopo aver esaminato le risposte dei test inserirono i singoli partecipanti all’ interno di una classifica realizzata appositamente.
La classifica venne strutturata in quattro parametri di attività occupazionale (la classe uno equivaleva ad una scarsa attività fisica mentre la classe quattro si riferiva un’ attività intensa) .
Dai risultati evinse che il 34% degli uomini che praticavano attività sportiva avevano meno probabilità di soffrire di disturbi mentali nei successivi cinque anni, di conseguenza il movimento garantiva agli individui un maggior benessere psicologico.
Grazie alle continue ricerche Nicola J. Wiles, Anne M. Haase, John Gallacher, Debbie A. Lawlor e Glyn Lewis hanno sottolineato quanto sia importante svolgere una sana e regolare attività fisica in quanto stimola nel cervello la produzione di alcune sostanze in grado di favorire il benessere psicologico e garantire dunque all’ individuo una migliore qualità di vita.
..L’ attività del corpo ha un’ importanza fondamentale per lo sviluppo fisico e motorio, cognitivo ed emotivo del bambino. Il movimento stimola la respirazione e la circolazione; inoltre un buon controllo motorio permette ai bambini di mettersi più facilmente in relazione con il mondo esterno e di esplorare realtà circostanti. (…) Il corpo è il primo mezzo dell’ azione, della conoscenza e della relazione: molte delle conoscenze e competenze che il bambino acquisisce sono strettamente legate alle attività del corpo e ai suoi movimenti non visibili e visibili, interni ed esterni…”.
..Tutti i movimenti, sia i più elementari come il camminare o l’ afferrare, sia quelli più complessi come i movimenti che si osservano nelle attività sportive, sia ancora quelli più precisi come i movimenti che si compiono quando si scrive o si aggiusta un orologio, non sono altro che il succedersi, con diversa combinazione e con diversa velocità o forze, di schemi motori semplici…”.
In ambito neurofisiologico è possibile classificare il movimento umano nel seguente modo: primitivo, riflesso o automatico, volontario o controllato, automatizzato, patologico.
Il movimento primitivo è un tipo di movimento presente nell’ uomo sin dalla nascita quindi innato che garantisce all’ individuo stesso il soddisfacimento delle funzioni di sopravvivenza e delle funzioni organiche fondamentali.
Il movimento riflesso o automatico spinge l’ uomo a reagire involontariamente ad uno stimolo sensoriale. Si distinguono i riflessi incondizionati ovvero quei movimenti che vengono trasmessi a livello genetico e quelli condizionati ovvero quelli che si sviluppano a seguito dell’ adattamento dell’ individuo all’ ambiente.
Vengono definiti volontari o controllati quei movimenti eseguiti consapevolmente e volontariamente dal soggetto i quali richiedono particolare “..attenzione, cura e controllo nell’ esecuzione…”.
Con movimento automatizzato si intende quel movimento appreso grazie alle continue ripetizioni dell’ atto ed a continui perfezionamenti. Con il tempo questo tipo di movimento può essere eseguito dal soggetto con un limitato controllo cosciente.
Il movimento patologico è un tipo di movimento che non è finalizzato ad uno scopo ben preciso poiché la sua insorgenza deriva da uno stato patologico a carico del soggetto.
..La motricità primitiva dal punto di vista neurofisiologico è riflessa. Il neonato dispone di alcuni movimenti innati legati alla sopravvivenza quali la respirazione, il pianto, la suzione, la deglutizione, ed altri legati alle funzioni organiche fondamentali…