L’organismo umano si affatica sistematicamente quando è sottoposto all’applicazione di un carico correlato alle sue capacità di prestazione fisica. Tale livello è del tutto individuale e dipende sia dal grado di preparazione di ciascun individuo, sia dallo stadio di sviluppo in cui si trova. Pertanto, si può affermare, che quanto più grande è lo stimolo, tanto maggiore è la rapidità con la quale si raggiunge lo stato di affaticamento. Viceversa, quando più debole è lo stimolo, tanto più tardi si raggiunge lo stato di affaticamento.
Per poter governare questi processi nel miglior modo possibile è indispensabile, approfondire la conoscenza dei fattori che determinano e condizionano le diverse situazioni che possiamo ritrovare in una seduta di allenamento.
Gli elementi del carico fisico sono:
- Durata;
- Volume o Quantità;
- Intensità;
- Frequenza o Densità.
Durata del carico
Questo elemento identifica il tempo di applicazione del carico fisico. Di per se stesso ha un valore relativo che, invece, assume un’importanza fondamentale per poter calcolare il valore della densità del carico stesso.
Volume del carico
Per volume del carico s’intende la quantità del lavoro effettuato. Tale indicazione fa riferimento:
- al numero delle sedute di allenamento di un determinato periodo;
- al numero di ore di lavoro;
- al numero degli esercizi effettuati;
- al numero delle serie e delle ripetizioni delle diverse esercitazioni realizzate.
Per essere maggiormente espliciti, ci si riferisce, ad esempio, al numero dei chilogrammi sollevati, ai chilometri percorsi, al numero di azioni tecniche realizzate (tiri a canestro, schiacciate, rigori, stoccate, partenze, colpi).
Ovviamente, tutti i diversi indicatori individuati dovranno essere considerati in rapporto alla singola unità di allenamento o ad un periodo temporale, rispetto al quale va rilevato il dato complessivo.
Il parametro quantità è quello fondamentale ai fini della variazione del carico nell’ambito della periodizzazione dell’allenamento. In tale prospettiva, rappresenta un indicatore caratteristico anche delle finalità dell’attività sportiva praticata (elevata quantità: agonismo, alto livello; bassa quantità: attività amatoriali o del tempo libero).
Intensità del carico
Il parametro intensità identifica il livello di impegno con il quale viene agito un carico. Secondo le particolari caratteristiche di uno sport e delle esercitazioni specifiche, l’intensità viene espressa utilizzando la corrispondente unità di misura. Ad esempio, la velocità di movimento (km/h, m/sec) o la percentuale d’impegno (50, 80, 100%); in quest’ultimo caso, la percentuale rappresenta la quota riferita alla capacità di prestazione massima del soggetto per quel determinato tipo di carico. Tale modalità, permette la quantificazione del parametro e facilita la registrazione numerica dei dati dell’intensità.
Anche la modulazione del parametro intensità, può determinare, sul piano fisiologico, una diversa modalità di utilizzazione dei processi bioenergetici e, di conseguenza, l’induzione di corrispondenti adattamenti organici.
Densità del carico
Viene identificata come il rapporto tra volume e tempo di applicazione del carico. Si può, altrimenti, definire come il livello di concentrazione del carico nel tempo, evidenziandosi come un rapporto tra lavoro e tempi di recupero. Se la stessa quantità di carico viene applicata in un allenamento di durata inferiore, la seduta sarà più densa.
In realtà, essendo un parametro derivato, la densità, oltre a volume e durata, può fare riferimento anche all’intensità, per cui possiamo avere sedute di allenamento più o meno dense che, in una linearità di proporzionalità inversa, possono risultare meno o più intense.
La densità, pertanto, rappresenta un’ulteriore modalità di modulazione del carico, in rapporto al livello di prestazione degli atleti.
In sintesi, si può dire che il volume può essere identificato come il “quanto” del carico di lavoro realizzato, mentre l’intensità ne rappresenta il “come”.
I due parametri sono strettamente correlati (se non interdipendenti in modalità inversamente proporzionale), in quanto alla crescita dell’uno corrisponde la diminuzione dell’altro e viceversa. Anche se, in realtà, si realizzano condizioni in cui è possibile che sia il volume che l’intensità del carico aumentino in parallelo, ma sono eventi eccezionali e limitati nel tempo, in quanto, per motivi di ordine fisiologico e psicologico, non si possono realizzare grandi volumi di carico ad alta intensità, così come un carico di elevata intensità non potrà rappresentare un volume rilevante.
“Quantità e intensità sono due parametri che, pur descrivendo insieme le caratteristiche del carico, hanno un rapporto competitivo: all’aumento dell’una corrisponde necessariamente un decremento dell’altra. Una maggiore intensità consente, dunque, una minore quantità; l’aumento della quantità è possibile solo se corrisponde a una diminuzione dell’intensità.”
La variabile ricorrente, in situazioni come queste descritte, è il tempo di recupero, che corrisponde al periodo necessario all’organismo per ritornare al suo livello iniziale di prestazione, in dipendenza dello stato di affaticamento provocato dallo stimolo.
L’entità di un carico fisico deve essere sempre rapportata alle caratteristiche individuali e al livello iniziale di prestazione della persona.
A tal proposito riporto una citazione del Prof Renato MANNO:
L’impegno fisico si può stabilire mediante prove di laboratorio quali la misurazione della frequenza cardiaca, mentre l’impegno derivante dall’attenzione, la tensione psichica, lo stress delle diverse situazioni sono demandati a valutazioni soggettive che possono essere comparate solo con grande prudenza. L’aumento della difficoltà coordinativa corrisponde a un aumento del carico fisico.
Gli esercizi che compongono il carico possono essere riferiti anche a un gruppo di abilità motorie.
Nei giochi sportivi, l’analisi della frequenza delle prestazioni fisiche e tecniche, quali il numero degli scatti, delle azioni riuscite o fallite, hanno un importante valore informativo sul livello di impegno svolto nel corso di attività difficilmente riconducibili a misurazioni.
L’impegno messo in atto da un atleta può cogliersi solo parzialmente attraverso il rilievo delle quantità: per es., è evidente che compiere 4 km di corsa a piedi a una velocità moderata e in terreno pianeggiante non equivale a coprire la stessa distanza su un percorso in salita o a ritmi molto sostenuti, cioè a una diversa intensità; analogamente, sollevare 10 volte un peso di 25 o di 50 kg ha un significato molto diverso, in quanto provoca effetti qualitativamente differenti. La determinazione e la rilevazione dell’intensità sono indispensabili per stabilire lo sforzo compiuto, che deve essere sempre riferito alle capacità individuali di lavoro dell’atleta.
L’intensità è più complessa da misurare della quantità; infatti, deve essere posta in relazione alle capacità massimali dell’atleta che spesso non sono determinabili in modo oggettivo e, anche laddove ciò è possibile, implicano uno sforzo non sempre opportuno”