Può sembrare incredibile, eppure ci sono dipendenze innescate dal cibo.
La fame è un importantissimo stimolo biologico che consente la sopravvivenza perché fa si che vengono apportate all’organismo le
sostanze utili al suo sostentamento. È impossibile resistere ai suoi prepotenti richiami, specialmente se si ha molto cibo a disposizione. Questo istinto è modulato da una serie di ormoni, alcuni dei quali possono essere influenzati direttamente dal cibo utilizzato. Uno di questi è l’insulina prodotta dal pancreas.
Ogni volta che si mangia, entra in circolo una quantità di insulina proporzionale al tipo è alla quantitativo di cibo introdotto, soprattutto di carboidrati.
Se questi sono troppi ed esclusivi (mancano le proteine), provocano un eccesso di insulina che riduce gli zuccheri in circolo tanto più rapidamente, quanto più velocemente questi hanno innalzato la glicemia (hanno cioè un alto carico glicemico).
Non solo: l’insulina alta è la carenza di proteine impediscono l’utilizzo delle scorte immagazzinate nel fegato. Di conseguenza la glicemia cala (ipoglicemia) e il cervello va fuori fase perché gli manca il carburante necessario al suo funzionamento.
I sintomi sono:
- Fame;
- Mal di testa;
- Tremori alle mani e alle gambe;
- Sudorazione;
- Sbadigli;
- Caduta di rendimento;
- Difficoltà di concentrazione;
- Stanchezza;
- Inevitabilità;
- Nervosismo.
Entro quali ore, si manifesta prepotentemente con l’improrogabile necessità di mangiare. Nell’organismo e immagazzinata una scorta di zuccheri, ma è bloccata dall’eccesso di insulina e dalla carenza di glucagone, necessario all’utilizzo dei depositi (trappola del grasso).
Cosa fa più piacere mangiare quando siete queste condizioni?
Naturalmente gli alimenti che più di tutti gli altri risolvono velocemente la situazione apportando zuccheri a rapidissima assimilazione, cioè altri carboidrati ad alto indice glicemico come cracker, pane, pizzette, caramelle, dolci.
E il ciclo della fame ricomincia, ripresentandosi costantemente ogni due o tre ore.
La maggior parte delle persone si trova così nell’ inferno dei carboidrati, come lo definiscono alcuni autori, responsabile dell’incontrollabile bramosia per i cibi dolci o salati ricchi di zuccheri.
Quando il fegato e i muscoli sono pieni di zuccheri che non possono essere utilizzati, tutti i carboidrati richiesti dalla fame smaniosa, anche se privi di grassi, vanno a rimpinguare le riserve di grasso delle cellule di riposo.
Se un erroneo rapporto tra proteine e carboidrati crea il problema, impedendo tra l’alto utilizzo dei grassi come fonte di energia, è possibile risolverlo utilizzando il codice nutrizionale adatto a ogni pasto: la Zona.
Se i grassi non sono bloccati, non è più necessario mangiare molto e continuamente per garantire all’organismo il carburante di cui ha bisogno per funzionare. A tutto beneficio della salute e dell’ invecchiamento che risente favorevolmente dell’assunzione dei giusti quantitativi di cibo.