L’overtraining è uno squilibrio dell’allenamento che si verifica quando l’attività fisica praticata è troppo intensa, tanto che l’organismo non riesce, nei tempi di recupero, a eliminare la fatica accumulata. Questo squilibrio adattativo, conosciuto anche come sovrallenamento, provoca un continuo stato di stress psicofisico, che culmina nella staleness syndrome (rifiuto di allenarsi), danneggiando le prestazioni atletiche e rendendo più vulnerabile l’organismo a eventuali infezioni.E’possibile ritenere che un atleta incapace di recupero completo entro le 72 ore dall’impegno fisico massimale sia affetto da sindrome da sovrallenamento. L’overtaining è un fenomeno capace di colpire oltre il 65% degli atleti nel corso della loro carriera competitiva. Alcuni sintomi dell’overtraining comprendono:
- Performance ripetutamente scadenti non spiegabili;
- Sensazione di affaticamento, dolori muscolari, depressione;
- Aumentata vulnerabilità alle infezioni e disturbi gastrointestinali;
- Disturbi del sonno e perdita di peso;
- Lesioni da sovraccarico;
- Aumento della frequenza cardiaca a riposo e della pressione arteriosa;
- Variazioni dell’ematocrito;
- Modificazioni del tasso di emoglobina;
- Diminuzione del livello di testosterone;
- Modificazione del rapporto testosterone/cortisolo a favore di quest’ultimo.Quando un atleta professionista va in sovrallenamento, il problema deve essere immediatamente individuato e affrontato, per evitare di mettere in pericolo la stagione agonistica. Sebbene queste situazioni si riscontrino principalmente negli atleti agonisti, non è difficile osservarle anche fra gli sportivi amatoriali che si allenano duramente.
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