Capacità condizionali – Resistenza

La resistenza identifica la capacità di prolungare nel tempo il lavoro fisico,Lanza Personal Trainer Tarantocontrastando l’insorgere della fatica e mantenendo inalterate sia le caratteristiche del movimento, sia la sua efficacia connesse al rendimento nella prestazione.
L’incremento dei livelli di resistenza dipende, particolarmente, dal miglioramento dei meccanismi di produzione dell’energia, dal trasporto ematico di ossigeno e dalla sua utilizzazione, dall’attivazione dei processi di smaltimento della fatica e dall’efficienza dell’apparato respiratorio.

Un lavoro sulla resistenza, pertanto, contribuisce a migliorare la capacità di utilizzo dell’ossigeno e la rimozione dei cataboliti, oltre ad estendere il letto capillare.

Le classificazioni della resistenza


Una classificazione della resistenza che si riferisce ai meccanismi energetici utilizzati, individua:

  • Resistenza aerobica;
  • Resistenza anaerobica.La prima fa riferimento a lavori di resistenza di lunga durata che prevedono lo sviluppo di tensioni muscolari piuttosto basse e di un impegno muscolare protratto nel tempo.
    La prestazione viene assicurata dai sistemi cardio-circolatorio e respiratorio in un regime prevalentemente aerobico (in condizioni di “steady-state”, con un equilibrio tra consumo e assunzione di ossigeno). E’ il processo più economico e il lavoro muscolare realizzato è determinato dalla combustione di glucidi e grassi.La seconda fa riferimento alle resistenze di media e di breve durata. In questi casi, la trasformazione dei substrati energetici avviene in assenza di ossigeno e le tensioni muscolari, di media intensità, possono essere protratte per un tempo relativamente lungo.
    Poiché la resistenza di media durata richiede impegni compresi tra i due e gli otto minuti, durante il lavoro vengono mobilitati sia il meccanismo aerobico, sia quelli anaerobici.
    Nella resistenza di breve durata, invece, visto che il lavoro prevede un impegno compreso tra i 45 secondi e i due minuti, viene richiamato in misura notevole il coinvolgimento del meccanismo anaerobico.
    Tale situazione, richiedendo un particolare sviluppo della resistenza alla forza e della resistenza alla velocità, è poco adatta ai giovani, in quanto sono due capacità connesse alle possibilità di smaltimento del lattato, che aumentano solo gradualmente con lo sviluppo adolescenziale.

    Una classificazione della resistenza, invece, che si riferisce alla tipologia dello sforzo richiesto, identifica:

  • Resistenza generale o di Base (Endurance);
  • Resistenza specifica;
  • Resistenza localizzata.

La prima rappresenta la base di qualsiasi allenamento, in quanto predispone l’organismo dell’atleta ad allenamenti più specifici.
La seconda si riferisce al modello prestazionale della disciplina sportiva praticata.
La terza si riferisce al lavoro realizzato da un particolare distretto muscolare.

La resistenza generale
La resistenza generale si riferisce alla capacità di eseguire per un lungo tempo un’attività fisica che impegna gran parte delle masse muscolari, insieme all’apparato cardio-respiratorio.

La resistenza generale non presenta limitazioni di sesso o di età. Utilizza, prevalentemente, i grassi (lipolisi) come substrato energetico e l’ossigeno come comburente (metabolismo aerobico). L’intensità del lavoro prodotto è relativamente bassa (140\150 pulsazioni al minuto), mentre i residui metabolici (anidride carbonica e acqua) vengono eliminati con facilità attraverso la respirazione e la sudorazione.
Gli effetti principali del lavoro per la resistenza generale sono:

  • L’aumento della capillarizzazione periferica;
  • L’aumento della gittata sistolica e proporzionale riduzione della frequenza cardiaca;
  • L’aumento del volume utile del miocardio;
  • Il miglioramento del trasporto e dell’utilizzo dell’ossigeno a livello periferico.La fatica è rappresentata dall’accumulo di acido lattico nel sangue e nei muscoli dovuto ad un lavoro intenso con insufficiente apporto di ossigeno.

La resistenza specifica
La resistenza specifica rappresenta il particolare tipo di resistenza richiesto per realizzare le tipologie di movimenti connesse al modello prestazionale della disciplina sportiva praticata. E’ condizionata dalla possibilità di trasformare la maggior quantità di energia possibile, in relazione alla prestazione agonistica da realizzare.
La resistenza specifica sfrutta i substrati prodotti dai metabolismi energetici aerobico e anaerobici. La prevalenza di impegno dell’uno o dell’altro meccanismo energetico, dipende dal modello prestazionale della disciplina sportiva praticata e, all’interno dello stesso, può variare non solo da gara a gara, ma anche da atleta ad atleta, in dipendenza, rispettivamente, di fattori situazionali e contingenti.
Secondo Harre, si può fare riferimento a cinque forme di resistenza:

  • Resistenza alla Forza;
  • Resistenza di Breve Periodo;
  • Resistenza di Medio Periodo;
  • Resistenza di Lungo Periodo;
  • Resistenza alla Velocità.

Due di queste, però, sono da considerarsi delle capacità condizionali speciali intermedie.

La prima (resistenza alla forza) si evidenzia come “ponte” tra la capacità di resistenza e quella di forza, mentre l’ultima (resistenza alla velocità) si evidenzia come “ponte” tra la capacità di resistenza e quella di velocità.
La resistenza alla forza, identifica la capacità di ripetere il più elevato numero di contrazioni muscolari per vincere una resistenza esterna. Si rappresenta, in tal modo, una prestazione con elevate esigenze di resistenza alla fatica localizzata, in cui la durata del lavoro dipende dall’entità del carico applicato. E’ una capacità importante nelle discipline cicliche o situazionali, in cui il gesto tecnico si realizza contro resistenze basse (ad esempio, ciclismo, nuoto, lotta, calcio, rugby).
Il substrato energetico maggiormente utilizzato sono i carboidrati (idrati di carbonio, zuccheri).

La resistenza di breve periodo riguarda richieste di lavoro comprese tra i 45 secondi e i 2 minuti e coinvolge, prevalentemente, il meccanismo anaerobico lattacido (ad esempio, i 400 e gli 800 metri in atletica leggera). E’ necessario un buon sviluppo della resistenza alla forza e della resistenza alla velocità. Il substrato energetico maggiormente utilizzato sono i carboidrati (idrati di carbonio, zuccheri).

La resistenza di medio periodo riguarda richieste di lavoro comprese tra i 2 e gli 8 minuti e coinvolge i meccanismi aerobico e anaerobico lattacido (ad esempio, i 1500 e i 3000 metri in atletica leggera). Il substrato energetico maggiormente utilizzato sono i carboidrati (idrati di carbonio, zuccheri).

La resistenza di lungo periodo riguarda richieste di impego organico e muscolare che superano gli 8 minuti e possono raggiungere anche le tre ore. Il lavoro è, prevalentemente, aerobico e coinvolge i sistemi cardio-circolatorio e respiratorio (ad esempio, la maratona o il triathlon). Il substrato energetico maggiormente utilizzato sono i grassi.

La resistenza alla velocità rappresenta la capacità di ripetere il più alto numero di espressioni di velocità. Identifica un’intensità di carico massimale o sub massimale (ad esempio, sport di combattimento e sport di squadra), con impegno, prevalente, del meccanismo anaerobico lattacido (durata massima 45 secondi in rapporto alla mole di scorie metaboliche che si accumulano rapidamente nei muscoli e nel sangue). Il substrato energetico maggiormente utilizzato sono i carboidrati (idrati di carbonio, zuccheri).


In ogni caso, la possibilità di esprimere sforzi di resistenza dipende da diverse categorie di fattori: fisiologici, tecnici e psicologici.In rapporto ai fattori fisiologici, identifichiamo:

  • l’integrità e la funzionalità dell’apparato cardio-circolatorio;
  • le disponibilità metabolica, energetica ed enzimatica;
  • la qualità del tessuto muscolare e la quantità percentuale di fibre bianche e rosse;
  • l’efficienza del sistema di trasporto e assorbimento dell’ossigeno ematico.In rapporto ai fattori tecnici, identifichiamo:
  • una buona estensibilità muscolare;
  • l’economia e la fluidità dei movimenti (la corretta esecuzione dei gesti comporta un 
notevole risparmio energetico).In rapporto ai , identifichiamo:
  • la volizione, l’interesse e la motivazione (sostengono l’impegno e l’attenzione; aiutano a sopportare il malessere che accompagna la fatica).

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