Lo stretching
Termine anglosassone che letteralmente indica allungamento, tensione.
Mediante lo stretching si tende ad aumentare l’allungamento dei muscoli consentendo una più efficace utilizzazione delle possibilità articolari, attraverso un miglioramento dell’ampiezza del movimento e della qualità dello stesso.
Nella Metodologia di applicazione dello stretching io propendo per un uso dello stesso senza preriscaldamento a meno che le condizioni ambientali non siano talmente rigide da richiedere una serie di movimenti leggeri e globali.
Inoltre non può essere svolto in coppia perché lo spirito dello stretching si basa su di una serie di sensazione di tipo propriocettivo mentre il lavoro in coppia può comportare due tipi di situazioni:
– un allungamento lieve che non è produttivo;
– un allungamento eccessivo che può risultare pericoloso.
Questo si verifica perché, chi agisce sul compagno non può conoscere esattamente il grado di dimensione dei muscoli del partner.
Ogni esercizio di stretching deve avere una durata media di circa 20 secondi.
Le regole fondamentali che contraddistinguono le esercitazioni di stretching consistono nel:
- predisporre un programma stabile di stretch,
per evitare che qualche esercizio venga dimenticato è opportuno organizzare una sequenza stabile (ad esempio partendo dalla testa o dai piedi);
- eseguire lentamente i passaggi da una posizione all’altra,
durante la fase di stretch si dovrà cercare di mantenere una tensione costante, in quanto la progressione dell’allungamento avviene nel tempo, ed è in relazione anche ai gradi di rilassamento degli altri distretti muscolari;
- evitare assolutamente i molleggi,
bisogna assolutamente evitare esercitazioni che prevedano molleggi o rimbalzi in quanto possono provocare microtraumatismi sia nella struttura del muscolo che in quella poco elastica del tendine;
- abbinare sempre ad ogni esercizio la corretta respirazione,
durante le esercitazioni di stretching la respirazione non deve mai essere interrotta. Bisogna cioè evitare qualsiasi esercizio in apnea in quanto questa condizione, oltre a comportare una non corretta ossigenazione dei tessuti, provoca un irrigidimento di altri distretti muscolari controproducenti all’efficacia globale dell’esercizio;
- evitare qualsiasi sensazione dolorosa;
durante la fase di stretch si dovrà cercare di mantenere una tensione costante, in quanto la progressione dell’allungamento avviene nel tempo, ed è in relazione anche ai gradi di rilassamento degli altri distretti muscolari.
Per poter somministrare un programma di stretching adatto alla situazione in cui si opera, è opportuno eseguire prove e test di flessibilità e di distensione muscolare che diano anche la possibilità di verificare e valutare il grado di mobilità dalle articolazioni.
“Quanto più è distensibile un muscolo, tanta più forza elastica riesce a restituire”.
Vai nell’area download e scarica I Test Comparativi